Ntnu - Trondheim Norvegia
Tesi al Ntnusede: Trondheim - Norvegia |
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Studente: Federico Poli
Corso di laurea: LM Ingegneria Meccanica
- Cosa fare prima di partire
- Livello di conoscenza della lingua necessario
- Sei stato seguito durante il lavoro di tirocinio e tesi?
- La quotidianità oltre lo studio
- Lo consigli perchè?
Prima di partire mi sono documentato sulle tematiche che avrei dovuto approfondire all’Ntnu. Grazie al sostegno del mio tutor italiano ho avuto la possibilità di conoscere gli ambiti su cui la mia tesi si sarebbe svolta e i campi di applicazione. Ho preso informazioni sulla vivibilità della città nonché sulle condizioni climatiche in quanto sapevo che il clima della Norvegia sarebbe stato completamente diverso da quello a cui ero abituato.
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Al liceo avevo conseguito una certificazione. Negli anni ho sempre cercato di mantenere viva la lingua, durante l’estate con viaggi e durante l’inverno con letture e film. Amicizie extra italiane, instaurate negli anni, mi hanno aiutato in questo senso. |
Il mio era un progetto sperimentale di tesi. Ho trovato laboratori e strutture tecnologicamente all’avanguardia. Il professore che mi ha seguito, e in particolar modo il mio co-supervisor, si sono rivelati molto disponibili nelle spiegazioni e nelle tecniche di analisi e post-processamento dei dati. |
Trascorrevo la mia giornata per la quasi totalità in dipartimento. Al di fuori di questo vivevo in uno studentato di soli studenti internazionali e qualche sera giocavo a pallavolo con la squadra locale. Ho avuto la fortuna di viaggiare e vedere in alcuni week-end qualche città della Norvegia. |
Perché mi ha fatto crescere. Sotto ogni punto di vista. Ingegneristicamente, perché ho avuto la possibilità di utilizzare tecnologie e laboratori all’avanguardia. Trondheim è tra le città più quotate per l’ingegneria tra tutti i paesi nordici e nel suo campus ci sono una miriade di specializzazioni nelle scienze ingegneristiche. Per la lingua: lavorando in inglese ho migliorato giorno dopo giorno e sono tornato con una dialettica più fluida e un inglese tecnico più ampio. Dal punto di vista umano: l’internazionalità dello studentato in cui ho vissuto mi ha fatto aprire la mente verso una cultura meno settoriale e più tollerante. |